Emilia Romagna. Lotta agli incendi boschivi. / Notizia

Mercoledì 11 luglio 2012 - RomagnaGazzette

EMILIA ROMAGNA. Una nuova carta del rischio, nuove modalità di intervento per le attività di contrasto agli incendi, ma anche nuove regole per vivere i boschi e le aree naturali protette in piena sicurezza. Sono alcune delle novità del Piano regionale di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi valido per il periodo 2012-2016. Per agricoltori e operatori forestali, ma anche per turisti ed escursionisti, sarà più semplice svolgere le proprie attività anche nei periodi di elevato rischio di incendio, adottando le opportune precauzioni. Il Piano, approvato dalla Giunta regionale, è stato presentato dall’assessore regionale all’Ambiente Sabrina Freda, alla presenza del Comandante regionale della Forestale Giuseppe Giove e del responsabile del Servizio Pianificazione e gestione delle emergenze della Protezione civile regionale Maurizio Mainetti.

Il Piano chiarisce la normativa che regolamenta le attività potenzialmente a rischio di incendio, distinguendo fra azioni effettivamente pericolose, e perciò soggette a limitazioni e sanzioni ai sensi della legge 353 del 2000, e altre attività che, se svolte con gli opportuni accorgimenti, non costituiscono una minaccia per l’innesco e la propagazione degli incendi boschivi.

“La nostra volontà è incrementare la fruizione dei boschi, ma in sicurezza – ha spiegato l’assessore regionale all’Ambiente Sabrina Freda – Abbiamo deciso di aggiornare il Piano per ridurre ulteriormente i rischi di incendio e per migliorare la prevenzione, in questo ci aiutano la Forestale, i Vigili del Fuoco, i volontari e tutti i presidi territoriali, che sono un elemento fondamentale per garantire il controllo continuo. Siamo convinti che la tutela del nostro patrimonio forestale debba coniugarsi anche con la possibilità di fruizione, per promuovere nelle persone un maggiore senso di appartenza alle aree boschive”.

“In questi anni sono diminuiti gli episodi di incendio – ha detto Maurizio Mainetti – e il calo è dovuto al lavoro interforze tra Forestale, Vigili del Fuoco e Protezione civile, che avviene in modo coordinato e con le rispettive attrezzature e personale altamente specializzato, mentre i volontari sono a supporto degli specialisti. In questi anni la Regione ha contribuito al sostegno anche dei corpi dello Stato. Dal 21 luglio al 6 settembre, il periodo di maggiore criticità, viene rafforzata la presenza tecnica, anche attraverso una sala operativa che coordina tutte le forze in campo”.

“Condividiamo l’impianto di questo Piano – ha aggiunto il comandante Giuseppe Giove – perchè affronta in modo completo tutte le problematiche legate al tema degli incendi boschivi. In Emilia-Romagna è preponderante l’incendio colposo, possiamo affermarlo perchè abbiamo sviluppato un sistema di indagine che ci consente di scoprire dove è partito l’innesco e quindi spesso di individuare i colpevoli. Per questo crediamo sia importante svolgere azioni di divulgazione e di educazione, più che di repressione, per fare conoscere i comportamenti a rischio”.

Di particolare rilevanza è la definizione di specifiche modalità operative e di idonee strutture per regolamentare le attività di fruizione del bosco, anche nel periodo estivo, quando le condizioni meteo determinano un aumento del rischio di incendio.

Attività regolamentate attraverso il Piano sono ad esempio la realizzazione di aree di sosta in prossimità delle aree forestali, per le quali vengono individuate caratteristiche minime di sicurezza e un soggetto responsabile della gestione. Viene prevista la formazione per i responsabili delle organizzazioni che svolgono attività nei boschi, come ad esempio gli scout, e ancora viene migliorata l’efficienza delle segnalazioni per le attività di bruciamento controllato dei residui di vegetazione, tramite mail o comunicazione su segreteria telefonica alla Forestale.

Per gli interventi preventivi e di manutenzione della viabilità forestale sono a disposizione risorse in parte di provenienza regionale e in parte dell’Unione Europea. Per il periodo 2007-2013 si sono stanziati 5 milioni e 500 mila euro di risorse europee del Programma di Sviluppo Rurale, circa 800 mila euro all’anno assegnati agli enti delegati (Province, Comunità montane e Unioni di Comuni) per gli interventi di manutenzione dei boschi, della viabilità di accesso e dei punti di approvvigionamento idrico. La Regione inoltre destina circa 400 mila euro all’anno per gli interventi di prevenzione nei territori del Patrimonio forestale regionale, che si estendono per oltre 35 mila ettari. Una convenzione inoltre con il Corpo Forestale dello Stato prevede, fra l’altro, attività di sorveglianza, controllo del territorio e lotta attiva agli incendi boschivi.

Il provvedimento, sollecitato da amministratori locali, operatori economici, agricoltori e associazioni, tiene conto delle dinamiche degli incendi boschivi attraverso i dati statistici sulla frequenza, sulla localizzazione e sulla consistenza degli eventi. Si è inoltre preso atto dei progressi compiuti in questi anni dalle strutture impegnate nella lotta attiva agli incendi boschivi, corpi statali e strutture di volontariato specializzato. Tali valutazioni tengono conto della necessità, da un lato di rendere più rigorose ed efficaci le misure di repressione dei comportamenti pericolosi di origine colposa e dolosa, e dall’altro delle specificità delle situazioni, della professionalità degli operatori che svolgono attività nelle aree boschive e dell’oggettivo potenziamento delle forze operative avvenuto negli ultimi anni, e anche della sensibilità sviluppata di recente dai cittadini rispetto al tema incendi.

Elementi di innovazione introdotti dal nuovo Piano 2012-2016

- vengono razionalizzati e definiti i comportamenti che possono determinare l’innesco di incendi boschivi.

- si introduce una metodologia per la predisposizione di una carta del rischio di incendio di interfaccia, finalizzata alla tutela delle infrastrutture poste in continuità con le aree boscate ad elevato rischio di incendio (borghi ed edifici isolati all’interno di aree forestali, campeggi, parchi periurbani, altri edifici sensibili). La metodologia è conforme a quanto previsto dalla Protezione civile nazionale. Il Piano delinea i criteri per la realizzazione della carta della pericolosità per gli incendi di interfaccia, con l’individuazione dei nuclei urbani e delle strutture ricettive e ricreative interconnesse con gli elementi forestali.

- si stabiliscono nuove modalità per segnalare gli eventi di bruciamento controllato

- si prevede che le aree di sosta attrezzate dovranno essere realizzate in base a criteri di sicurezza predefiniti e che dovrà essere individuato un soggetto responsabile della gestione.

Il Piano contiene inoltre

- l’analisi territoriale dell’uso del suolo per le superfici potenzialmente interessata dal fenomeno incendi, che corrisponde ad oltre la metà del territorio regionale, e la carta del rischio di incendio boschivo per Comuni, determinato partendo da parametri di tipo forestale, meteoclimatici e statistici;

- l’elenco delle strutture disponibili per la prevenzione e lotta attiva agli incendi boschivi (Protezione Civile, Corpo forestale, Vigili del fuoco) e il modello d’intervento per la lotta attiva agli incendi, con i ruoli e le modalità operative dei soggetti preposti all’attività antincendio, che recepisce e integra l’Accordo quadro del 2008 sottoscritto dal Ministro dell’Interno per il Dipartimento dei Vigili del fuoco e dal Ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali per il Corpo forestale dello Stato;

- l’aggiornamento dei moduli per la formazione del personale volontario e le relative dotazioni ed equipaggiamenti;

- i divieti e le sanzioni, che recepiscono le richieste e sollecitazioni pervenute da diversi enti ed associazioni, per definire nel dettaglio le modalità dei lavori nel bosco e le attività connesse alla fruizione turistico ricreativa nelle aree forestali

La normativa

La legge 21 novembre 2000, n. 353 “Legge-quadro in materia di incendi boschivi”, prevede che le Regioni approvino il Piano regionale per la programmazione delle attività di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi. Anche l’Unione Europea subordina la concessione di incentivi e contributi per le aree protette (Programma di Sviluppo Rurale e Life) proprio alla presenza di un Piano specifico per la tutela dei boschi.

I contenuti del Piano sono stabiliti all’art. 13 della legge regionale 7 febbraio 2005, n. 1 “Norme in materia di protezione civile e volontariato. Istituzione dell’Agenzia regionale di protezione civile”.

La Regione Emilia Romagna si è dotata fin dal 1999 di un Piano regionale di protezione delle foreste contro gli incendi. Dal 2000, in fase di prima attuazione della Legge-quadro, ha predisposto un Piano stralcio. Nel 2007 è stato approvato un nuovo Piano valido per il periodo 2007-2011, aggiornato nel 2010.

Il nuovo Piano, valido fino al 2016, riprende la struttura del precedente aggiornandone ulteriormente i contenuti e introducendo nuove tematiche.