Protezione civile: volontariato ma non solo / Notizia

Venerdì 22 ottobre 2004 - Nostro Tempo

In provincia di Modena sono ben 24 le associazioni di volontariato che fanno parte della Protezione Civile e che intervengono, in collaborazione con le strutture di primo intervento istituzionali, in caso di frane, terremoti, alluvioni, gravi incidenti ed altre calamità. Molto diverse per natura ed ambiti di intervento, queste associazioni sono unite dalla comune urgenza di portare aiuto a chi è in situazione di pericolo o di bisogno.

In Italia infatti la Protezione Civile è dal 1992 organizzata come Servizio nazionale, ed i suoi interventi sono finalizzati “alla tutela dell'integrità della vita, dei beni, degli insediamenti e dell'ambiente, dai danni o dal pericolo di danni, derivanti da calamità naturali, da catastrofi e da altri eventi calamitosi.” Questo tipo di organizzazione, diversamente da quanto accade nella maggioranza dei Paesi europei, prevede il coinvolgimento con pari dignità delle istituzioni dello Stato e della società civile (che partecipa con le organizzazioni di volontariato regolarmente iscritte ad appositi albi o registri).

Nella nostra provincia le organizzazioni di questo settore sono riunite nella Consulta Provinciale del Volontariato per la Protezione Civile, che ne coordina gli interventi. In caso di emergenza infatti gli organi istituzionali attivano la Consulta che, in base alle differenti tipologie di rischio, allerta caso per caso le organizzazioni di volontariato che possono meglio contribuire con le proprie specifiche competenze.

La Consulta modenese, che è dotata di un bilancio autonomo fondato principalmente su contributi provinciali e regionali, dispone di una buona varietà di mezzi per affrontare gli stati di allerta: in particolare si contano numerosi autocarri, un mezzo di sollevamento, alcuni fuoristrada ed alcune roulottes.

Claudio Baroni, consigliere della Consulta Provinciale, spiega come questi siano stati acquistati tramite contributi della Regione Emilia-Romagna, della Provincia di Modena e dagli investimenti effettuati dalle singole associazioni con fondi propri. Il consigliere della Consulta sottolinea come l’organizzazione modenese sia “un punto di eccellenza a livello nazionale, grazie a vari fattori: innanzitutto per l’impegno profuso nella pianificazione, previsione e dattagliata mappatura dei diversi rischi e risorse, dall’Amministrazione Provinciale (in particolare dall’Ufficio della dottoressa Rita Nicolini); poi per il paziente lavoro dell’attuale presidente della Consulta Valter Sacchetto finalizzato alla piena partecipazione con pari dignità del più ampio numero di associazioni di Protezione Civile. Da non sottovalutare infine il fatto che questa è una terra per tradizione portata alla solidarietà ed al volontariato”.

Baroni conclude sottolineando il grande e prezioso ruolo svolto dal volontariato soprattutto nel campo della prevenzione e del superamento dell’emergenza, e richiama infine che “l’asse portante della Protezione Civile è comunque rappresentato dai Vigili del Fuoco e dal Servizio 118, per loro natura sempre all’erta e pronti ad intervenire in tempi strettissimi, strutture di cui fanno parte anche componenti volontarie.”

I Vigili del Fuoco annoverano difatti tra i propri compiti fondamentali quello di “portare soccorso a persone, animali e cose”, oltre ad essere in servizio tutti i giorni 24 ore su 24. In caso di emergenza sono quindi loro ad intervenire per primi, essendo tra l’altro organizzati ed attrezzati per ogni tipo di pericolo.

I rapporti con il volontariato di Protezione Civile sono ottimi, basati sulla collaborazione e la condivisione degli interventi, anche se ovviamente i tempi di attivazione non sono gli stessi; inoltre il volontariato porta il proprio inestimabile contributo, più che all’esplosione dell’emergenza, soprattutto nelle fasi di prevenzione e monitoraggio o di superamento dell’emergenza.