Sassolese nell’inferno d’acqua della Svizzera / Notizia

SASSUOLO (1 set. 2005) – Per una settimana ha coordinato le uniche due squadre di tecnici italiani di soccorso fluviale, sotto la sigla S.A.F.E. – RESCUE 3, che hanno operato nel corso dell’alluvione che ha colpito Berna, in Svizzera, e tutta la zona limitrofa alla città. Un lavoro duro, rischioso che ha visto come protagonista il Tenente Michele Camurati (nella foto), responsabile della Protezione Civile di Sassuolo.

Le piogge che la scorsa settimana si sono abbattute su buona parte dell’Europa, hanno determinato uno stato di forte criticità per i fiumi. Fra questi l’Aare, che è esondato in diversi punti arrivando anche ad allagare, fra l’altro, il centro storico di Berna. Il Coordinamento internazionale di soccorso, allertato dall’unità di crisi cantonale di Berna, ha chiesto l’intervento di Michele Camurati e di altri volontari italiani della Protezione Civile. Il riscontro è stato immediato. “Abbiamo compiuto –dice Camurati– una cinquantina di interventi in supporto alla popolazione: persone cadute in acqua; svuotamento con pompe, di case, negozi e altri edifici; aiuto nella mobilità della gente. Facciamo parte del sistema di Protezione Civile Regionale e da sempre dobbiamo essere pronti ad ogni evenienza calamitosa“. Michele Camurati, fra l’altro, era già intervenuto nell’alluvione del ’94 che interessò parte del Piemonte; in Albania e Macedonia durante la crisi del Kosovo e nello Sri Lanka.

L’opportunità del lavoro in Svizzera fa dire a Camurati che “l’obiettivo fondamentale del sistema di Protezione Civile Regionale è l’integrazione di forze e risorse anche a livello internazionale. Di fatto si è aperto un confronto con altri partner europei che troverà riscontro con una esercitazione, chiamata Po 2005, in programmazione, probabilmente entro la fine dell’anno, in provincia di Ferrara”.