MODENA (3 dic. 2008) - Finita ieri mattina la paura e iniziata anche la conta dei danni nel bacino del Panaro, l’emergenza allagamenti si è spostata tutta sul ‘fronte’ del fiume Secchia. Con diverse ore di ritardo rispetto al primo corso d’acqua, ha fatto temere esondazioni specialmente nella Bassa modenese. La piena si è verificata nel tardo pomeriggio, quando l’acqua ha toccato quota 11 metri nei comuni di Cavezzo, Concordia e Novi di Modena. Così, si è reso necessario chiudere Ponte Motta, Ponte Pioppa e il vecchio ponte in centro a Concordia. Da ore erano invece stati riaperti tutti quelli dell’area di Modena, Ponte Alto e Ponte dell’Uccellino, come tutti quelli più a est sul Panaro. Volontari e operatori della Protezione civile con 17 unità schierate sul territorio hanno tenuto sotto stretta osservazione fiumi e corsi d’acqua. In aiuto sono giunti anche operatori dalle province di Reggio Emilia, Parma e Piacenza. Lo stato di allerta proseguirà anche per tutta la mattina odierna.
Resta il fatto che l’altra notte il Panaro ha raggiunto il picco massimo di piena, 11,5 metri, come non avveniva dal 2000; gli effetti sono stati poi paragonabili a quelli delle piene del 1982 e del 1996. «Questa emergenza — sottolinea Alberto Caldana, assessore provinciale all’Ambiente — ripropone l’urgenza della messa in sicurezza del nodo idraulico di Modena e delle due aste fluviali attraverso il potenziamento della cassa di espansione del Secchia, la realizzazione di quella del Naviglio ai prati di S.Clemente e il raddoppio dei portoni vinciani». Sono disponibili risorse del Governo stanziate lo scorso anno e devono essere utilizzate. Il 10 dicembre si svolgerà a Modena un summit con la Regione».
Da domenica 30 novembre 2008 a mercoledì 3 dicembre 2008 (Provincia di Modena)