Smontate le prime tende, tensione a piazza d'Armi / Notizia

Sabato 5 settembre 2009 - Il Messaggero

L’AQUILA (5 set. 2009) - I militari arrivano intorno alle 15. Indossano un caschetto bianco e cominciano a smontare la prima tenda: è la numero 92, già vuota perché la famiglia aquilana che l’abitava è andata via in mattinata. Comincia così l’operazione di smantellamento della tendopoli di piazza d’Armi, dove ci sono circa mille persone. Il via vai inizia dalle prime ore della mattina. Il clima è comunque teso: dopo cinque mesi in tenda sono tanti quelli preoccupati da un altro cambiamento improvviso. Qualcuno non sa ancora dove andrà e quando abbandonerà il campo. Altri si affrettano a impacchettare gli effetti personali: la Protezione civile, a richiesta, etichetta gli oggetti con un codice a barre e li trasporta in un magazzino alla Finanza. In molti sono “contenti”, soprattutto quelli che vengono destinati alla cittadella delle Fiamme gialle. «Mi mancherà la tenda - dice Annamaria - però siamo contenti di andar via perché di notte il freddo si comincia a sentire». Qualche mugugno, invece, arriva da chi ritiene di aver avuto poco tempo per prepararsi e da chi dovrà andare negli alberghi della zona. «Il titolare a oggi non sa nulla - si sfoga una giovane mamma - e non è ben disposto ad accettarci. Come facciamo a vivere in un posto nel quale siamo sgraditi?». E in effetti sul fronte alberghi la giornata di ieri è stata caotica. «Ho dovuto buttare fuori in fretta e furia alcune persone - dice il titolare di un hotel della città - e liberare venti camere. Senza una comunicazione ufficiale, senza nulla. E ovviamente non verrò pagato da chi è stato costretto ad andare via». In serata è arrivato l’ultimatum di cinque hotel: «Diamo disponibilità alla sistemazione degli sfollati, a patto che ci sia un provvedimento della Protezione Civile che obblighi tutti gli albergatori aquilani a mettere a disposizione le proprie stanze. In caso contrario, non faremo entrare nessuno». La nota è firmata da cinque albergatori aderenti a Confcommercio. I motivi della protesta sono legati al fatto che solo queste cinque strutture avrebbero aderito all’invito della Protezione Civile di mettere a disposizione dei terremotati il 75% delle stanze. «Abbiamo dato la disponibilità - dice il responsabile Federalberghi L’Aquila, Mara Quaianni -, ma ci siamo accorti che non tutti hanno messo a disposizione le stanze. A questo punto abbiamo posto l’ultimatum».

La prima auto, con a bordo una famiglia peruviana, ha varcato i cancelli della Guardia di Finanza poco dopo le 16,30. Via via sono arrivate le altre persone, alcune delle quali trasportate su autobus. Pochissima la voglia di parlare. Solo una signora si è sbilanciata: «Tutto bene, sono felice, ma oggi c’è stato tanto caos». Nel campo di piazza d’Armi le operazioni vanno avanti fino a sera e riprenderanno oggi. Le critiche non sono mancate. Il vice presidente del Consiglio regionale, Giorgio De Matteis, in mattinata si è recato a piazza d’Armi: «La situazione è paradossale: la Protezione civile dice che servono più piastre per le case; si libera la tendopoli, ma le persone vengono solo trasferite altrove. Gli alberghi ancora non hanno comunicazioni ufficiali e nelle frazioni si è dato l’ok alle case di legno, mentre fino a oggi era stato detto che ciò non era possibile». Anche il deputato del Pd, Giovanni Lolli, nel pomeriggio ha voluto rendersi conto della situazione. «Nel campo ci sono persone con situazioni di disagio e quindi seguite dai servizi sociali. Spostandole a Ofena o a Tagliacozzo si rischia di non accudirle più a dovere. Bisogna cercare di portare a termine l’operazione di trasferimento con il massimo degli accorgimenti possibili». Nel frattempo prosegue senza sosta la definizione del piano di rientro. Moduli provvisori saranno realizzati anche a Pianola e in alcune piccole frazioni di Sassa e Roio. Il tentativo del Comune è cercare di evitare l’ampliamento del progetto Case. A proposito del quale sarà possibile seguire l’andamento dei lavori (in due cantieri, Cese e Sant’Antonio) in streaming dal sito www.youimpact.it.