BOLOGNA (17 ott. 2009) - Siamo stati migliori degli Stati Uniti. Là dopo cinque anni stanno consegnando le prime case agli sfollati del ciclone Katrina. A L’Aquila ne abbiamo costruite e consegnate il doppio in meno di 200 giorni. La Protezione civile ha fatto fatti “di cui però nessuno parla perché purtroppo nel nostro paese la buttiamo sempre in politica. Per cui se ci sta uno al Governo, allora va tutto bene e siamo tutti bravissimi. Se ci sta un altro invece siamo delle schiappe e non siamo capaci di fare nulla”. Guido Bertolaso ha strappato con queste parole un applauso scrosciante ai volontari della Protezione civile dell’Emilia-Romagna riuniti a Bologna per una giornata di ringraziamento per i soccorsi per il sisma in Abruzzo. Bertolaso aveva appena ricordato come ieri il presidente Usa Barack Obama avesse consegnato le prime case agli sfollati dell’uragano Katrina, che ha colpito New Orleans alla fine dell’agosto 2005. “Il presidente ha consegnato le case dopo quattro e passa anni – ha detto – e quante ne hanno consegnate? Complessivamente la metà delle case che la Protezione civile italiana ha consegnato agli aquilani dal 29 settembre fino a ieri”. La Protezione civile italiana si è contraddistinta sempre, ha detto, “con il fatto che non guardiamo in faccia a nessuno, che non siamo né di destra, né di sinistra né di centro. Che noi siamo al di sopra quando indossiamo questa maglietta”. “Non siamo qui a dire che l’emergenza è superata, saremmo ipocriti e campioni del mondo della demagogia”, ha spiegato sottolineando che il sisma è avvenuto nemmeno 200 giorni fa. “C’é ancora moltissimo da fare: dobbiamo ancora togliere completamente tutte le macerie, dobbiamo ritornare dentro i centri storici, dobbiamo fare la perimetrazione, dobbiamo ancora chiudere le tendopoli e consegnare un tetto sicuro a tutti gli abitanti che non potranno tornare nelle loro case nei prossimi quattro cinque anni”. “Siamo qui a dire che c’é ancora un lavoro molto lungo da fare – ha detto – ma anche che dopo neppure 200 giorni da quella tragedia possiamo quanto meno iniziare a ringraziarvi”.
L’EMILIA ROMAGNA UN MODELLO PER LA PROTEZIONE CIVILE NAZIONALE
La qualità di quanto fatto dall’Emilia-Romagna per il sisma in Abruzzo è “straordinaria, la punta di diamante di quello che siamo riusciti a combinare”. L’ha detto il capo della protezione civile Guido Bertolaso, ringraziando 1.500 volontari della Pc dell’Emilia-Romagna riuniti a Bologna. Accanto a Bertolaso, un visibilmente soddisfatto presidente dell’Emilia-Romagna Vasco Errani. “Quando ci siamo trovati a chiedere di gestire il punto più complicato, la tendopoli di piazza d’Armi – ha detto – una situazione complessa con migliaia da sfamare, assistere, indirizzare e anche coccolare, chi abbiamo chiamato? La Regione Emilia-Romagna. Venite, abbiamo detto, sappiate che vi stiamo passando la patata più bollente”. “Sono arrivati a criticare un’organizzazione talmente perfetta – ha aggiunto – per cercare di dire che era eccessivamente militarizzata, come se lì fossimo andati in colonia, a far una gita o una scampagnata”. “Abbiamo creato un sistema che funziona – ha spiegato riferendosi poi al sistema italiano di Protezione Civile – ma che non funziona nello stesso modo in qualsiasi parte di Italia. Purtroppo è ancora a macchia di leopardo, a geometrie variabili. Ancora molto vulnerabile, e ancora non può raggiungere l’obiettivo, indicato dal responsabile della PC dell’Emilia Romagna Demetrio Egidi, di avere un ruolo da parte di tutte le Regioni sempre più incisivo e efficace e poter contare su colonne mobili che da tutte le Regioni siano in grado di convergere e avere la stessa efficacia”. “Vogliamo sviluppare – ha concluso – un modello che possa crescere in qualità”. Di qui l’importanza di quanto fatto dall’Emilia-Romagna, ha sottolineato, ricordando che in Abruzzo ha realizzato il 6% degli interventi complessivi, il 15% di quanto fatto dalle Regioni, che hanno fatto il 60% del complessivo intervento.
Sabato 17 ottobre 2009 ore 09:30 - 13:00 (Pala Dozza - Piazza Azzarita n. 8 - Bologna)