Iran: ultimo giorno di ricerche, morti forse 30mila / Notizia

Lunedì 29 dicembre 2003 - Corriere della Sera

BAM - Con ogni probabilità lunedì dovrebbe essere l'ultimo giorno di ricerche delle persone rimaste sepolte sotto le macerie nel terremoto che il 26 dicembre ha colpito l'Iran sud-orientale, in particolare la zona di Bam. Ma un bimbo di sei mesi è stato estratto vivo lunedì all'alba. A darne notizia è stata la televisione iraniana, precisando che il piccolo è stato protetto dalla madre, morta almeno da un giorno. I mezzi di informazione locali hanno parlato anche del salvataggio di un uomo.

Un funzionario del governo della provincia di Kerman ha riferito che il numero delle vittime potrebbe essere di 30 mila, mentre le cifre ufficiali sono ancora ferme a 25 mila morti già seppelliti (tra cui 8 mila bambini) e 30 mila feriti. Anche il ministro degli Interni, Abdolvahed Mousavi-Lari, ha detto che il bilancio potrebbe essere ben più pesante.

SOCCORSI - «Le operazioni di soccorso continueranno almeno fino alla mezzanotte», ha detto Alain Pasche, un rappresentante del coordinamento dei soccorsi dell'Onu. I soccorsi sono resi più complicati dal numero di cadaveri nelle strade, dai cimiteri strapieni, dal freddo e dalla pioggia della notte, dalla confusione e dai saccheggi.

Anche le epidemie ora potrebbero essere una minaccia. «Se non riporteremo al più presto l'igiene in città avremo grossi problemi», ha spiegato il ministro degli Interni Mousavi-Lari. I volontari hanno stimato che oltre 100 mila persone potrebbero essere rimaste senza tetto nell'area di Bam.

Cinque unità cinofile dei volontari di Protezione civile italiana e il nucleo specialistico dei vigili del fuoco sono all'opera a Bam. «Anche se il lungo tempo trascorso dal sisma non induce ad essere ottimisti, non abbiamo abbandonato definitivamente le speranze di trovare ancora qualche sopravvissuto», ha detto Agostino Miozzo responsabile del coordinamento a Bam della Protezione civile italiana.

INCERTEZZA SU INCIDENTE A ELICOTTERO - Un elicottero di soccorso dell'esercito iraniano è caduto domenica e i due piloti sono dispersi. L'agenzia di stampa ufficiale Irna ha detto che l'elicottero si è schiantato vicino a Bam, ma le forze armate iraniane hanno smentito la notizia: ci sarebbe stato solo un atterraggio di emergenza.

Il piccolo aeroporto di Bam si è riempito di circa una dozzina di cargo civili e militari che hanno portato aiuti. Un C-130 americano (il primo volo Usa in Iran dal 1981) è atterrato a Kerman con aiuti e l'esercito Usa ha annunciato che fornirà circa 70 tonnellate di provviste inizialmente destinate all'Iraq.

DUE SCOSSE DI ASSESTAMENTO - Due scosse di assestamento lunedì mattina hanno fatto cadere qualche muro ancora in piedi, e hanno prodotto una nube di polvere sulle rovine della cittadella fortificata a Bam.

KHAMENEI E KHATAMI A BAM - Il leader spirituale supremo iraniano, l'ayatollah Ali Khamenei, è arrivato a Bam per visitare le vittime («la città sarà ricostruita più bella e meglio di prima», ha dichiarato). Poche ore dopo è giunto anche il presidente Mohammad Khatami, trattenuto domenica notte a Teheran per una conversazione telefonica con il segretario generale delle Nazioni Unite Kofi Annan. Secondo quanto riferito dalla Irna, Annan ha discusso l’entità dei danni causati dal terremoto e ha assicurato il sostegno della comunità internazionale nei lavori di ricostruzione. Proprio per la ricostruzione del sito archeologico di Bam, ha sottolineato Khatami, è importante l’aiuto dell’Onu.

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