Protezione civile, corsi per 1000 nuovi volontari modenesi / Notizia

Venerdì 3 maggio 2013 - Sassuolo 2000

Sono oltre mille gli aspiranti volontari di protezione civile iscritti al programma di corsi che parte lunedì 6 maggio con il primo appuntamento a Modena. Promossi dalla Provincia e dalla Consulta del volontariato per la protezione civile, i corsi servono a formare nuovi addetti da impegnare in caso di emergenza. Una volta terminato il percorso formativo, il sistema della Protezione civile provinciale potrà contare su oltre 1800 volontari da impiegare nelle diverse tipologie di emergenza: alla sorveglianza sui fiumi, agli interventi sulla viabilità in caso di neve fino allo spegnimento degli incendi boschivi.

Durante l’emergenza-terremoto i volontari modenesi aderenti alla Consulta provinciale, organizzati in 791 squadre, hanno svolto complessivamente 3.300 presenze (giorni-uomo) nei campi di accoglienza e 2.100 nel centro operativo di Marzaglia.

«Con il terremoto del 2012 – sottolinea Emilio Sabattini, presidente della Provincia di Modena – abbiamo registrato un autentico boom di iscritti alle diverse associazioni di volontariato che fanno parte della Consulta, con centinaia di cittadini che si sono messi a disposizione per collaborare alle diverse attività tra cui l’accoglienza degli sfollati. Ora questo slancio di generosità, determinato da una situazione eccezionale, si trasforma tramite questi corsi in un impegno stabile nel tempo all’interno del sistema provinciale di protezione civile».

Come spiega Rita Nicolini, responsabile della Protezione civile provinciale «il ruolo dei volontari è fondamentale per garantire interventi tempestivi e efficaci. Per partecipare alle emergenze, però, occorre una adeguata preparazione teorica e pratica che forniamo con questi corsi. Si tratta di un primo ciclo di lezioni di base al quale seguiranno in futuro altri appuntamenti più specifici a seconda delle tipologie di intervento».

Come chiarisce Manuela Bizzarri, presidente della Consulta provinciale del volontariato di protezione civile, «per partecipare a questi corsi occorre essere iscritto a una delle 38 associazioni modenesi che aderiscono alla Consulta. Un panorama associativo eterogeneo che consente di mettere a disposizione dei cittadini, sia in caso di emergenza, sia nell’ordinario, un volontariato di protezione civile con caratteristiche e competenze molteplici».

Oltre ai corsi, nei giorni scorsi la Provincia ha aggiornato, insieme alla Consulta Provinciale del volontariato, il Piano interno per la gestione delle comunicazioni e delle emergenze 2013, al fine di coordinare l’impiego dei volontari di protezione civile.

DAL 6 MAGGIO CORSI IN 7 COMUNI - LEZIONI ED ESERCITAZIONI SU MEZZI E ATTREZZATURE

Il primo corso base per volontari di protezione civile si svolge a Modena da lunedì 6 a mercoledì 8 maggio all’istituto Fermi per concludersi l’11 maggio con una prova pratica sull’utilizzo di mezzi e materiali al Centro Unificato di Marzaglia.

Tutti i corsi sono strutturati con una lezione introduttiva dedicata al quadro normativo, ruolo e competenze dei volontari, principali rischi del territorio, sicurezza personale nelle situazioni di rischio e dotazioni individuali di protezione. Si prosegue poi con una lezione sull’utilizzo delle radiocomunicazioni e interventi di primo soccorso per chiudere con una esercitazione sull’impiego di mezzi, materiali e attrezzature: dalle motopompe all’uso dei sacchetti di sabbia contro le piene fino all’impiego di materiale elettrico. Le lezioni saranno tenute dai tecnici della Protezione civile provinciale e da volontari esperti.

Il calendario dei corsi prosegue a Carpi alla sala congressi dal 13 al 15 maggio (prova pratica il 18 maggio), Pavullo nella sede della comunità montana dal 20 al 23 maggio (prova il 25 maggio), a Savignano sul Panaro al teatro La Venere di Savignano dal 27 al 29 maggio (prova 1 giugno), a Lama Mocogno in Comune dal 3 al 5 giugno (prova 8 giugno), a Mirandola nelle scuole medie dal 10 al 12 giugno (prova il 15 giugno), ancora a Modena dal 17 al 19 giugno (prova il 22 giugno) per terminare a Sassuolo nell’aula magna dell’istituto Volta dal 24 al 26 giugno con prova pratica sempre a Marzaglia il 29 giugno.

IL PIANO DI COMUNICAZIONE: COME IMPIEGARE I VOLONTARI NELLE DIVERSE EMERGENZE

Per garantire livelli di intervento in emergenza sempre più efficaci e puntuali, la Provincia e la Consulta provinciale del volontariato per la protezione civile hanno aggiornato, nei giorni scorsi, il Piano interno per la gestione delle comunicazioni e delle emergenze 2013.

Sulla base delle esperienze maturate, nel Piano vengono definiti modalità e tempi per una corretta gestione delle comunicazioni tra Provincia, Comuni, Consulta dei volontari e le 38 organizzazioni (associazioni e gruppi comunali) aderenti.

Nel Piano sono indicati i diversi ruoli e le tempistiche per ogni tipologia di rischio: rischio idraulico, idrogeologico, sismico, industriale, incendi boschivi, la ricerca dei dispersi, fino agli interventi sulla viabilità per rischio neve e le emergenze autostradali.

Per ogni tipologia, infatti, vengono individuati i diversi livelli di attivazione, dalla fase di attenzione al preallarme fino all’allarme per il rischio idraulico, gli incendi boschivi o il rischio industriale, mentre per il rischio sismico viene individuata un’unica fase di allarme-emergenza e per il rischio neve sulla viabilità si distinguono cinque diversi codici, dall’allerta meteo fino al codice nero di avvio della chiusura al traffico.

Novità del Piano 2013 sono i criteri per l’iscrizione e il mantenimento dell’iscrizione alla Consulta provinciale da parte delle organizzazioni di volontariato. In particolare viene richiesto alle associazioni: la risposta ad almeno tre emergenze provinciali all’anno, la partecipazione al programma provinciale della formazione e l’aggiornamento periodico dei dati relativi ai propri volontari, i quali non possono essere iscritti a più associazioni contemporaneamente. Le organizzazioni devono inoltre garantire la reperibilità h24 rendendosi disponibili ad attivare, in caso di emergenza, una squadra di almeno quattro volontari.