Regione Emilia-Romagna : firmato protocollo d’intesa / Notizia

Venerdì 15 ottobre 2004 - Vasco Errani

BOLOGNA (15 ott. 2004) – Interventi più efficaci e tempestivi in caso di alluvioni, terremoti, frane, inondazioni, piogge intense, incendi o rischi di tipo chimico-industriale. L’Emilia-Romagna è la prima Regione in Italia ad emanare linee-guida, concordate con le principali componenti del sistema regionale di protezione civile, in materia di pianificazione d’emergenza e ad approvare un modello di intervento coordinato.

Il protocollo d’intesa, che consolida e rafforza il sistema regionale di Protezione civile ed evita sovrapposizioni negli interventi, è stato firmato oggi a Bologna dall’assessore regionale alla Protezione civile Marioluigi Bruschini, dai Prefetti dell’Emilia-Romagna, dai rappresentanti delle Province, dei Comuni e delle Comunità Montane, dalla Direzione regionale dei Vigili del Fuoco, dai Consorzi di Bonifica, dall’Agenzia Interregionale per il fiume Po, alla presenza del sottosegretario di Stato al Ministero dell’Interno con delega al Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile Maurizio Balocchi.

'Quello che andiamo a firmare oggi - ha sottolineato l'assessore regionale Bruschini - è un atto di grande valenza politica, che dà vita ad un vero e proprio sistema teso a garantire il maggior grado di sicurezza ai cittadini. E' la testimonianza di un fatto: lavorando insieme a lungo, affrontando i problemi, siamo riusciti a creare una grande rete di istituzioni locali, regionale e statale che, con pari dignità, ha saputo parlarsi e definire il famoso 'chi fa cosa', evitando caoticità e frizioni'.

Da parte sua il sottosegretario Balocchi ha aggiunto: 'Questo è il primo accordo in Italia e ci auguriamo che ne seguano tanti altri nelle Regioni'.

OBIETTIVI DEL PROTOCOLLO

Il protocollo punta ad assicurare il massimo di protezione alla vita e all’incolumità delle persone e alla salvaguardia di beni e infrastrutture in caso di eventi calamitosi, attraverso l’immediata e coordinata attivazione di tutte le risorse disponibili sul territorio.

Nel quadro degli indirizzi statali in materia di pianificazione d’emergenza, la Regione Emilia-Romagna ha, quindi, predisposto linee-guida per l’elaborazione di Piani d’emergenza a livello locale rivolte alle amministrazioni provinciali, agli uffici territoriali del Governo ed agli Enti locali.

LE LINEE GUIDA

Le linee-guida contengono, oltre agli indirizzi procedurali ed operativi, tutte le informazioni disponibili in sede regionale relativamente alle diverse tipologie e agli scenari di rischio da porre a base della pianificazione d’emergenza, individuando:

- le fasi nelle quali si articola l’intervento della Protezione Civile ai vari livelli istituzionali;

- le componenti istituzionali e le strutture operative che devono essere gradualmente attivate nei centri decisionali costituiti a livello regionale, provinciale e locale e sul luogo dell’evento calamitoso;

- la composizione, la responsabilità ed i compiti delle strutture operative di protezione civile impegnate nelle operazioni di emergenza.

I PIANI DI EMERGENZA

Il principale obiettivo delle linee-guida è quello di fornire alle Province ed ai Comuni un quadro di riferimento omogeneo per la elaborazione dei Piani di emergenza.

In sintesi questi piani sono documenti che, finalizzati alla salvaguardia dei cittadini e dei beni, affidano responsabilità ad amministrazioni, strutture tecniche, organizzazioni ed individui per la attivazione di specifiche azioni, in tempi e spazi predeterminati, in caso di incombente pericolo o di emergenza; definiscono la catena di comando e le modalità del coordinamento; individuano le risorse umane e materiali necessarie per fronteggiare e superare la situazione di emergenza.

I piani, costituiti dagli scenari di “eventi attesi” e dai “modelli d’intervento”, contengono le informazioni sul territorio e le procedure per effettuare una “rapida e ordinata evacuazione e/o assistenza dei cittadini e dei loro beni, presenti in un’area a rischio preindividuata o a seguito di segnalazione di un pericolo incombente o di un’emergenza in atto”.

Questo tipo di documento, utile per affrontare ogni tipo di rischio, approfondisce le tematiche relative ai rischi idrogeologici o sismici, considerati di carattere prioritario per il territorio regionale, ma anche rischi di incendi boschivi o di tipo chimico-industriale.

GLI STRUMENTI

Per fronteggiare l’emergenza e a supporto del sistema regionale di protezione civile, dal 2002 ad oggi la Regione ha assegnato agli Enti locali risorse per 8,5 milioni di euro destinati a 213 strutture operative e aree attrezzate per i campi base per la prima assistenza, di cui si sono già dotati o si stanno dotando i Comuni e le Province. In particolare sono stati finanziati 7 centri provinciali, 30 aree attrezzate per i mezzi e il personale di soccorso, 26 centri di prima assistenza alla popolazione, 37 centri sovracomunali in aree collinari o montane, 80 centri operativi misti e 33 centri comunali.

Sono, inoltre, state siglate diverse convenzioni, finanziate con 10 milioni di euro nell’ultimo quinquennio, per il potenziamento delle principali strutture operative statali e regionali dei volontari della Colonna mobile della protezione civile. Alle 210 associazioni del territorio (che contano 6500 volontari, di cui 3000 operativi) sono stati forniti, in comodato gratuito, materiale ed attrezzature specialistiche (dai mezzi fuoristrada, al materiale di pronto impiego per la protezione degli argini, alle autopompe). Il tutto per garantire che i volontari possano organizzare, entro pochissime ore dal verificarsi dell’emergenza, campi base per fornire assistenza alla popolazione, essendo in grado ad esempio di preparare 3-4000 pasti al giorno. Per la formazione, inoltre, sono stati già realizzati 75 corsi con 1200 volontari coinvolti e circa 680 mila euro spesi.

La Regione ha poi istituito il Centro Operativo Regionale (Cor) presso la Struttura regionale di Protezione Civile. Il centro ha il compito di valutare le situazioni, di assumere decisioni di natura tecnica e di supportare il presidente della Giunta regionale, o l’assessore delegato, per il governo delle emergenze. Va inoltre ricordato che a Tresigallo, in provincia di Ferrara, ha sede il Centro regionale di protezione civile, dove sono immagazzinati con attrezzature e mezzi specialistici, dai moduli abitativi alle cisterne, dalle coperte al carburante.

A disposizione delle diverse componenti del sistema regionale di protezione civile, sono poi stati raccolti in un’unica banca dati le informazioni relative al territorio e alle strutture disponibili, mentre una apposita rete digitale di comunicazione sarà in grado di collegare in sicurezza, entro il 2005, tutti i gruppi facenti parte dei servizi di emergenza dislocati sul territorio.